L’Europa si divide sugli immigrati tunisini che arrivano nel territorio italiano mentre l”ONU si dimentica di proteggerli come previsto dalla convenzione del 1951 e successive modifiche.

L’Europa si divide sugli immigrati tunisini che arrivano nel territorio italiano, come se l’intervento in Libia sia un intervento europeo e non un intervento Onu.

L’Italia istituisce un permesso temporaneo per i tunisini che rischiando la morte sono riusciti ad arrivare in territorio italiano. Attualmente sono circa 22.000 e si possono definire come migranti economici. 

L’Europa in maniera compatta sostiene l’invalidità di questo permesso temporaneo in quanto attuato in violazione del trattato di Schengen.

Claude Guéant, ministro degli interni francesi ha comunicato che la Francia continuerà a rinviare in Italia i migranti tunisini che entreranno in territorio francese senza rispettare le regole della convenzione dello spazio Schengen.

Il ministro francese ha ancora comunicato che per rinforzare i controlli sarà utilizzata una compagnia di sicurezza repubblicana, un aiuto supplementare alle forze di polizia e alla gendarmeria di frontiera.

Per Hans-Peter Friedrich, ministro degli interni tedesco l’Italia sta infrangendo lo spirito dell’accordo di Schengen. Gli immigrati irregolari sempre secondo Friedrich dovrebbero essere rimandati in Tunisia. 

Il Belgio minaccia di rintrodurre i controlli alle frontiere. Secondo Melchior Wathelet diventa necessario verificare se le persone che arrivano dagli altri stati membri abbiano tutti i criteri per entrare sul territorio belga aggiungendo che non si puo’ accettare che un paese membro prenda delle misure unilaterali pregiudicando gli altri stati membri.

L’Onu non solo prevede la protezione dei rifugiati e dei migranti economici ma sostiene che la protezione dei rifugiati é diventato il mandato fondamentale dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (HCR). 

LE NAZIONI UNITE E L’ASSISTENZA UMANITARIA – traduzione dal webside dell’Onu.

La convenzione del 1951 relativa allo status di refugiati definisce i rifugiati come:

“tutte le persone che credono con ragione di essere perseguitate a causa della razza, della religione, della nazionalità, della sua appartenenza ad un certo gruppo sociale o delle sue opinioni politiche, si trovino fuori del paese di cui hanno la nazionalità e che non possono o per paura non vogliono chiedere protezione al proprio paese”.

La pratica di concedere l’asilo alle persone che fuggono dalla persecuzione dai paesi esteri costituisce uno dei più antichi marchi di civilizzazione. Si trovano delle referenze nei testi scritti 3500 anni fa, quando prosperava il grande impero antico del Medio Oriente come gli Ittiti, i Babilonesi, gli Assiri e gli Egiziani.

Più di tremila anni dopo, la protezione dei rifugiati é diventato il mandato fondamentale dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (HCR) creato nel 1951 per occuparsi dei rifugiati ed in particolare di coloro che speravano di rientrare nel loro paese alla fine della seconda guerra mondiale.

Da allora (1951) l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha fornito protezione ed assistenza a decine di milioni di rifugiati, trovando delle soluzioni durature per un gran numero di essi.

Rifugiati e migranti economici

I modelli di migrazione nella scala del pianeta sono diventati sempre più complessi nel mondo contemporaneo coinvolgendo non solo i rifugiati ma anche milioni di migranti economici. Tuttavia anche se i rifugiati e i migranti prendono spesso gli stessi itinerari, sono fondalmententalmente differenti ed’é per questo motivo che sono trattati in maniera molto differente in virtù del diritto internazionale moderno.

I migranti ed in particolare i migranti economici, fanno la scelta di spostarsi per delle prospettive migliori per loro e per i loro famigliari.

I refugiati sono obbligati a trasferirsi se vogliono salvare la loro vita o preservare la loro libertà. Non hanno alcuna protezione da parte del loro Stato, spesso é il loro stesso governo che li minaccia di persecuzione. Se gli altri paesi non li lasciano entrare e non li aiutano una volta che sono entrati, possono condannarli a morire o a vivere in condizioni intollerabili, nascosti senza alcun mezzo di sussistenza ne di diritti. 

 

Leggi anche

http://www.un.org/fr/humanitarian/overview/refugees.shtml

http://www.liberation.fr/monde/01012331045-la-france-renverra-en-italie-les-migrants-tunisiens-pas-en-regle-assure-gueant

http://www.repubblica.it/politica/2011/04/11/news/immigrazione_11_aprile-14784693/?ref=HREA-1

http://www.lesoir.be/actualite/belgique/2011-04-11/wathelet-menace-de-controler-les-tunisiens-aux-frontieres-833823.php 

 
 
 
 
 
 
 

 

  
 

 

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